Estratto teaser telecamera W1
IL CORALLO NERO DI BORDIGHERA
Telecamere W1 Blueresearch per il progetto della Dott.ssa Marzia Bo Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e della Vita – Università degli Studi di Genova
Le profondità del Mar Mediterraneo nascondono innumerevoli tesori. Per i biologi marini questi tesori sono rappresentati anche dalle flessuose ramificazioni di alcuni coralli, alti come piccoli alberi, con forme complesse e variamente colorate ed in grado di formare le cosidette foreste animali, dense aggregazioni simili a dei boschi che prosperano nelle zone crespuscoli o oscure di tutti gli oceani del mondo. Si tratta di organismi animali coloniali, formati da migliaia di piccoli polipi, adattati a vivere in corrente e filtrare l’acqua, ecco perchè prediligono elevazioni rocciose come secche del largo, canyon e monti sottomarini, investite da importanti correnti di profondità!
Questi ambienti hanno un ruolo decisamente importante poichè queste fitte foreste attirano altri organismi aumentando la biodiversità dei fondali incluse specie ittiche che qui trovano un rifugio o una zona di riproduzione.
Negli ultimi dieci anni sono state condotte numerose campagne di ricerca volte ad identificare queste specie, descriverne le associazioni con gli altri organismi, studiarne la distribuzione geografica e batimetrica e valutarne la vulnerabilità agli effetti della pesca.
Ad oggi possiamo dire di avere una conoscenza decisamente più approfondita della ricchezza delle foreste animali nei mari italiani, ciononostante esistono ancora diversi aspetti che rimangono sconosciuti, data la difficoltà di esplorare zone profonde o molto lontane da costa e di effettuare monitoraggi lunghi, diversi dalla semplice esplorazione puntiforme.
Questi aspetti riguardano la biologia e l’ecologia di queste specie, come la riproduzione, la crescita, l’alimentazione, conoscenze fondamentali da acquisire per valutare il vero funzionamento di questi ambienti e le risposte ad eventuali fenomeni di disturbo.
Le secche profonde della Liguria offrono un laboratorio a cielo aperto per studiare le numerose foreste animali che ospitano. E’ il caso della foresta del cosidetto corallo nero Antipathella subpinnata di Bordighera, un corallo che di nero ha solo il colore dello scheletro ma in apparenza è bianco etereo. Qui si trova una ricca densità di colonie studiate dall’Università di Genova grazie all’utilizzo di ROV ed operatori subacquei tecnici.
Nelle scorse settimane questo sito ha visto anche il primo impiego di una telecamera subacquea temporizzata, o lander, ideata e costruita da BlueResearch, per lo studio della fauna associata alla foresta. La macchina ha prodotto oltre 16000 foto nell’arco di un mese riprendendo, giorno e notte, il paesaggio sommerso e confermando l’importante ruolo del fitto bosco di corallo nel creare un rifugio per decine di specie ittiche che qui trovano un comodo giaciglio per la notte o una zona di caccia. Nuove riprese sono previste per il prossimo futuro, tutte volte a svelare i misteri che avvolgono le ricche foreste animali del Mediterraneo.